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IGLESIAS

Iglesias è una cittadina medievale situata nel sud-ovest della Sardegna e capoluogo, insieme a Carbonia, della provincia del Sulcis-Iglesiente.

La sua storia arricchisce l'importanza di questa città che ha origini nel medioevo.

Fu fondata dalla famiglia pisana Della Gherardesca nel 1282 col nome di Villa di Chiesa per incentivare la sua ricca risorsa mineraria e favorire l'afflusso di nuovi abitanti.

Fra i tanti monumenti realizzati all'epoca ancora si può ammirare la Cattedrale di Santa Chiara, edificata fra il 1284 e il 1288, e quella di Nostra Signora di Valverde, costruita tra il 1285 e il 1290; molte altre chiese sorsero negli anni a venire, in virtù del forte attaccamento spirituale e religioso degli allora abitanti della città. Inoltre i Della Gherardesca ugoliniani vi costruirono un castello (pesantemente modificato e restaurato nei secoli), detto di Salvaterra o di San Guantino, le mura, palazzi, un ospedale e un acquedotto.

Come riporta il Breve di Villa di Chiesa, unico manoscritto originale del periodo, Iglesias venne suddivisa in Quattro Quartieri detti di Castello, di Santa Chiara, di Fontana e di Mezo.

Ciò che caratterizza questa elegante città, oltre al suo affascinante passato medievale, è il suo centro storico ricco di particolari, palazzine e scorci in stile liberty sviluppato nella seconda metà dell'800 grazie ai continui contatti con la penisola.

Forte è anche la sua impronta Spagnola Aragonese che caratterizzò per un lungo periodo di tempo l'abbigliamento tradizionale nei particolari copricapi femminili, detti mantiglie, di raso azzurro e bianco o gli scialli ricamati. La Spagna riecheggia nei tradizionali e sentiti riti della Settimana Santa Iglesiente, organizzati dall'Arciconfraternita del Santo Monte, che ancora oggi, dopo secoli vengono seguiti con fede dai cittadini ed ammirati da centinaia di turisti affascinati da questi riti suggestivi.

Altri eventi di forte richiamo turistico sono il Corteo Storico Medievale, i Candelieri, l'Ottobrata Iglesiente e l'evento estivo che anima i venerdì notte di luglio e agosto, "Notteggiando", organizzato dal Centro Città e diventato celebre anche grazie alle installazioni artistiche degli ombrellini nel Corso Matteotti (Via Nuova) e che caratterizzano ormai l'Estate Iglesiente.

Ma Iglesias ha anche bellissime ricchezze naturali: la spiaggia di Masua affaccia sul Pan di Zucchero, il faraglione più alto del Mediterraneo e riconosciuto patrimonio dell'Unesco, la sua costa è una spettacolare cartolina e regala i tramonti più belli dell'isola.

VALLERMOSA

Il toponimo deriva dallo spagnolo "Hermosa" e significa "valle bella". Vallermosa, paese di circa 2000 abitanti è adagiato tra due corsi d'acqua ai piedi del monte Cuccurdoni Mannu, sui margini orientali del Monte Linas.

Il territorio è stato abitato sin da età nuragica e poi in epoca punico-romana, ma le origini dell'abitato risalgono a metà XVII secolo, nell'ambito delle vicende della Sardegna feudale spagnola: il marchese di Villasor, Blasco de Alagòn organizzò un massiccio trasferimento di famiglie nei villaggi spopolati di Pau Josso e Pau de Vignas, dando inizio allo sviluppo urbano del paese.

Case campi danesi in mattoni di terra cruda con portoni artistici impreziosiscono i rioni storici di Prazz'e cresia, Cruxi santa, Cabina e s'Ecca Manna. Al centro spicca la chiesa parrocchiale di San Lucifero, risalente al XVII-XVIII secolo. In campagna, si può ammirare il santuario di Santa Maria, vicino a cui sorgono i resti delle Terme Romane (III—IV secolo dC).

La grande attrazione naturalistica è il versante vallermosese del Linas, coperto da fitti boschi e solcato da torrenti e cascate. Verdeggianti distese di lecceti e varie specie arboree mediterranee, fanno da cornice a una rete di sentieri da percorrere a piedi, in bici e a cavallo.

A cinque chilometri dall'abitato si trova il parco di Gutturu Mannu ('grande gola'), un grande canyon ricoperto da ettari di foresta; meta apprezzata da appassionati di trekking, con aree di sosta e pic-nic. A quattro chilometri dalla foresta, a 700 m slm si trova l'area archeologica di Matzanni, che ospita una struttura muraria, tre templi a pozzo nuragici circondati da un villaggio di tredici capanne, e le rovine di un tempio punico.

Al confine con il territorio di Decimoputzu, sorge il complesso nuragico su Casteddu de Fanaris, quasi totalmente interrato, da cui si può ammirare un suggestivo paesaggio.

Il territorio di Vallermosa è tradizionalmente vocato all'olivicoltura per la presenza di migliaia di alberi, alcuni dei quali secolari. Tra le varietà prevalgono la "Nera di Villacidro", la "Nera di Gonnos" e la "Tonda di Cagliari". Solo più recentemente si è iniziato a introdurre la "Bosana" e la "Semidana". Molto attivo ed apprezzato il frantoio certificato per la produzione biologica.

La Pera Camusina insieme al "Morettu", dolce tipico di Vallermosa, ha ottenuto il riconoscimento di Prodotto agricolo Tradizionale della Sardegna. Questo traguardo è stato raggiunto grazie all'Amministrazione Comunale e alla Pro Loco, con un grande lavoro d'aggregazione tra i produttori per la tutela della biodiversità.

La pasticceria artigiana "S'Offelleria di Luca Zorco", produce il dolce tipico "Morettus" da generazioni, originariamente era sotto forma di crostata mentre successivamente è stato reinventato in una sorta di fagottino. Gli ingredienti principali sono le mandorle, raccolte nel territorio comunale, farina, marsala, uova, frutta secca, zucchero e aromi naturali.